
Questa festa nasce da un’antica leggenda, la quale narra che un giorno, mentre le donne del paese erano intente a lavare i panni in un fiume, videro una “brutta bestia” – un gambero – e corsero spaventate dai loro mariti chiedendo loro di dare immediatamente la caccia al mostro, descritto come “bestia spaventosa rossa come il fuoco e grande come una mucca”. Quando scoprirono che il “mostro” non era altro che un gambero, si vantarono con le proprie donne di aver sconfitto la bestia, senza mai rivelarne l’innocuità.
Ora, come si faccia ad aver visto un gambero grande come una mucca, dio solo lo sa, Ma ad Amaro il gambero è diventato lo stemma del comune. Non solo, appena arrivi ad Amaro, su una rotatoria, ti accoglie una bellissima scultura mosaicata di un gambero gigante.
Inutile dirvi, che cosa ordinare in questa storica sagra.
Qui il gambero è la base per diverse offerte gastronomiche, come gamberi in saor, gamberi alla griglia, gamberi all’Amarese e gamberi alla tartara, ma troverete anche ottime grigliate di carne, frico carnico, salsiccia carnica e polenta fatta in casa. E al chiosco giovani, panini tutte le sere!
Musica ogni sera con i “432 HZ Coverband”, “Velvet Radio”, “Radio Studio Nord” e gran finale con serata danzante assieme a Romano Venturi e Fabio Corazza.
Inoltre nell’edizione 2025 ci sarà l’intrattenimento di trampolieri, cine all’aperto e presentazione del libro “Fieno Pepe Incenso” con l’autrice Franca Mainardis.